Il ventre e lo spirito. Il silenzio di Hegel su Rabelais

Il ventre e lo spirito. Il silenzio di Hegel su Rabelais

Il libro intende prendere le mosse dalla significativa questione della mancata menzione di Rabelais nell'Estetica hegeliana. Quel che ci si propone di andare ad analizzare è la ragione per cui Hegel, nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik, passi sotto silenzio uno dei più giganteschi - è proprio il caso di dirlo - romanzi della letteratura eroicomica mondiale: ossia il Gargantua et Pantagruel di François Rabelais, nonostante egli tratti di tutti i generi letterari relativi al comico, all'umorismo, all'ironia, alla satira, e nonostante egli si occupi dei più grandi comici e umoristi antichi e moderni, da Aristofane a Cervantes, da Luciano a Sterne. Dunque, per almeno due motivi, un tale silenzio da parte di Hegel non pare giustificato sul piano esclusivamente estetico: in primis, perché nelle sue Vorlesungen il comico detiene, nell'arte romantica, un ruolo preponderante rispetto al tragico e, in secondo luogo, perché il romanzo rabelesiano era considerato, già ai tempi di Hegel, una tra le più importanti ed emblematiche opere del Rinascimento europeo. La questione inizia invece a farsi più chiara se guardiamo bene dentro al sistema hegeliano e analizziamo il suo modo di concepire i rapporti tra arte, religione e filosofia.
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