Il mistero liturgico
Il saggio, del 1925, qui per la prima volta tradotto fa luce sul “nocciolo essenziale” della liturgia, che consiste nella nozione di Mistero. Guardini sceglie come via di indagine quella della liturgia stessa, al cui centro è l'opera di Cristo riattualizzata. Per comprendere l'oggi dell'evento misterico, due sono le vie investigate: la prima è quella di uno sguardo fenomenologico capace di pensare il tempo e lo spazio in modo non estensivo e quantitativo, ma intensivo e qualitativo, così da percepire il non-ora e non-qui del Cristo storico o come realmente presente. L'altra via investigata riprende le nozioni di tempo e eternità in san Tommaso per attualizzare i temi dell'incarnazione del Signore, della sua redenzione e della vita della fede. Pensare la liturgia alla luce di queste categorie teologiche mostra la coesistenza dell'eterno e della storia che si dà nel mistero liturgico.
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