Moralità e sapienza ebraica. Storia del musar

Moralità e sapienza ebraica. Storia del musar

In queste pagine è per la prima volta ricostruita la storia del musar, l'ideale ebraico della moralità come centro della religione. Nell'Ottocento, in Europa, questo concetto fu il motore di un movimento, avviato dal rabbino Yisra'el Lipkin detto il Salanter, che riformò le scuole rabbiniche ortodosse con un curriculum ispirato ai classici del musar, dal medioevo (Yonah Gerondi e Bah.ya ibn Paqudah) al XVIII secolo (Mošeh Hayyim Luzzatto e Naftali Wessely). Il libro analizza i testi enucleando i valori e le prassi religiose di questa corrente della filosofia ebraica, che nel XIX secolo mise enfasi sulla dimensione psicologica della fede, e non solo sullo studio dei testi sacri, anticipando persino alcune intuizioni sviluppate più tardi dalla psicoanalisi freudiana. La pedagogia del musar si pose sempre lo scopo di arricchire spiritualmente l'approccio razionale tipico degli studi talmudici e di valorizzare la dimensione motivazionale e morale, quella che si suol chiamare “la sapienza del cuore”, mirando a una più alta sintesi tra ragione e sentimento, esteriorità e interiorità, corpo e anima, legge e intenzione, timore e amore. In tal senso il volume si profila come una vera e propria “filosofia ebraica della religione” e non solo come una filosofia della religione ebraica.
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