La metapsicologia di Freud. Inconscio e destino
Inconscio, preconscio, conscio; Es, Io, Super-Io: sono le tripartizioni che emergono dalla metapsicologia freudiana, alla quale lo psicanalista viennese pensò di dedicare dodici scritti pubblicandone solo cinque a partire dal tragico sfondo della Prima guerra mondiale. Studi che seguirono a numerose rotture e dibattiti nel nascente gruppo psicanalitico, ma che permisero a Freud di affrontare i problemi della civiltà e della cultura, dell'etica e della religione e di interrogarsi sui confini della sfera psicologica di fronte all'istanza di un nuovo modello di scienza. Questo libro illustra il significato della metapsicologia mostrando la sua genesi e i suoi sviluppi sullo sfondo della tradizione precedente e nella corrispondenza epistolare con importanti figure come Carl Gustav Jung, Wilhelm Fliess, Lou Andreas-Salomé. Ne risulta una complessa rete di relazioni con numerosi pensatori: da Platone a Schelling, da Schopenhauer a Feuerbach, da Nietzsche a Eduard von Hartmann, da Franz Brentano a Theodor Lipps, da Pierre Janet a Henri Bergson. Vengono approfondite tematiche nodali della psicanalisi: inconscio e sogno, fantasia e scienza, eros e ambivalenza, destino e morte.