Scetticismo e religione all'inizio dell'età moderna. L'ambivalenza dello scetticismo cristiano
Lo scetticismo - quel pensiero di origine greco-ellenistica che mette in dubbio la possibilità di conoscenza umana della verità - come influisce sui rapporti tra la filosofia e i dogmi della religione cristiana? Scetticismo e religione sono realmente due opposti in eterno conflitto? Queste le domande del volume di Flavio Fontenelle Loque, il quale analizza le diverse scuole scettiche antiche, la Pirroniana, fondata tra VI e III secolo a.C. da Pirrone di Elide e rappresentata poi da Sesto Empirico, e l'Accademica, che vede tra i propri esponenti Arcesilao di Pitane, Cameade di Cirene e Cicerone, considerata dall'autore del volume unico filone filosoficamente compatibile con l'apologetica cristiana. Loque studia le rispettive caratteristiche e l'approccio alle tematiche religiose, le compara con attenzione alla loro rilevanza per la questione dello scetticismo cristiano, influenzato da pensatori come Michel de Montaigne, Pierre Charron e François de La Mothe Le Vayer. I tre filosofi fideisti, tra XVI e XVII secolo, sostennero che lo scetticismo - ristretto al campo delle credenze umane - fosse un preambolo alla fede cristiana e che facilitasse l'accettazione delle verità soprannaturali della fede, favorendo una dimensione propedeutica alla religione. Un testo che mette in luce gli usi religiosi e teologici della filosofia antica e i suoi effetti su quella moderna, mostrando i più recenti sviluppi degli studi sullo scetticismo.
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