Politica e morale

Politica e morale

Politica e morale paiono intrinsecamente antagoniste: un'antinomia di cui si fa carico la filosofia moderna, problematizzando la cesura fra reale e ideale. Max Scheler prende le distanze sia da un approccio "monistico" ("ogni agire politico è subordinato alla legge morale individuale") sia da uno "dualistico" come quello teorizzato da Niccolò Machiavelli ("le norme morali sono indipendenti dalla politica"). L'inedito Politik und Moral (1926-1928), qui presentato e tradotto, vorrebbe essere "la quadratura del cerchio". Se la 'realtà' è ciò che fa 'resistenza' non per questo è in contraddizione con l'"idea": si tratta piuttosto di un'"opposizione" - secondo un modello il cui precursore fu Nietzsche, seguito da Dilthey, Schleiermacher, Guardini - per la quale 'realismo' significa pensare insieme il reale e l'ideale, la politica e la morale come sfere autonome ma ugualmente tese verso l'universale. Qui Scheler fa dialogare la politica con una scala oggettiva di valori - fondata in Formalismo nell'etica e l'etica materiale dei valori (1927) - e proprio esplorando le varie teorie politiche nella loro dialettica con la morale delinea una filosofia pratica. Pagine classiche perché, riflettendo sui limiti del potere, giustificano l'idea moderna di Stato come garante di ordine e un concetto di tolleranza che non nega la verità ma risponde al compito solidale - e universale - di realizzare il bene comune.
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