Civiltà dell'educare
Nella mitologia del cattolicesimo intellettuale del Novecento la coppia Montini-Maritain si colloca ai piani alti. Recettivi alle minime oscillazioni della sensibilità dei contemporanei, il filosofo francese e il sacerdote bresciano (poi arcivescovo e papa) già durante la loro esistenza si vedono sovente accomunati. Quasi un barometro delle condensazioni-rarefazioni degli umori nell'universo non solo cattolico-romano, ma pure tra una sponda e l'altra dell'oceano, sottoposto a tutta la gamma delle variazioni: sospetti (molteplici), entusiasmi (selezionati), incomprensioni (costanti e, forse, ancora aperte). C'è poi, per la diade Montini-Maritain, come una sporgenza del dato "simbolico" rispetto a quello meramente "fattuale". Anche sul versante storiografico. Fino a configurarsi come uno dei problemi forse più interessanti posti dal confronto, nel cuore del secolo delle ideologie e dei totalitarismi, tra due uomini così differenti per storie familiari, formazione, cultura e carattere. Eppure manca ancora un'edizione completa del carteggio intercorso tra Montini e Maritain nell'arco di quasi cinquant'anni. Tappa verso tale meta si vuole il presente volume. Grazie a recenti rinvenimenti d'archivio è pubblicata una parte della corrispondenza tra Maritain e Montini (con corredo di documenti). Sulla scorta dei cultural studies e di una loro curvatura metodologica rispettosa del fatto religioso, il lettore è invitato a percorrere le fonti.
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