Diario di lavoro. Alle origini de «I confini dell'ombra»
Nel 1955 compariva su "Nuovi Argomenti" la prima pubblicazione di Alessandro Spina, un racconto militare ambientato in Cirenaica in età coloniale. Nel '60 ne comparve un secondo, Giugno '40, su "Paragone". Nel '60 la Mondadori pubblicava la prima raccolta di racconti: Storie di Ufficiali. Cui seguirono i romanzi: Il giovane Maronita (Rusconi, '71), Le nozze di Omar (ivi, '73), Il visitatore notturno (Scheiwiller, '79), che completava il ciclo della conquista coloniale. Vennero quindi: La commedia mentale (ivi, '92), Nuove storie di ufficiali (Ares, '94), L'oblio (Ares, 2004), ancora sull'età coloniale. Seguirono: Ingresso a Babele (Rusconi '76), Le notti del Cairo ( ivi, '86), La riva della vita minore (Mondadori, '97) sull'età postcoloniale. Insieme all'inedito Nuove storie coloniali, gli undici tomi del ciclo furono quindi pubblicati in un unico volume dalla Morcelliana: I confini dell'ombra che ebbe il Premio. Il Diario di lavoro raccoglie note scritte nel corso dei cinquant'anni di redazione dell'opera, dettate dalle ragioni più diverse e che qui si presentano senza alcuno sforzo di omogeneità o di ordine. Serviranno per rispondere alle domande che la lettura del lungo ciclo africano potrebbe aver suscitato. Si potrà così ripercorrere lo stesso itinerario della narrazione per la via ombrosa dell'io dell'autore, un'ombra anch'essa, funzione essenziale del doppio.
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