Il destino dell'anima. Elementi per una teologia
Con la parola anima (ebraico nefe?, greco psyché) la teologia cristiana, permeata dalla cultura ellenistica, ha pensato, insieme, l'identità dell'uomo e il suo destino ultimo. Regge questo modello antropologico di fronte alle scoperte delle neuroscienze, con il loro ridurre a "mente" ogni funzione spirituale? Un riduzionismo naturalistico che rappresenta la sfida dalla quale parte questo libro per ripensare la funzione e il significato del concetto di anima. Un ripensamento della tradizione nelle sue molteplici voci (la Scrittura, i Padri, Tommaso, i documenti del Magistero, il dibattito teologico contemporaneo), che diventa rivisitazione della classica antitesi dell'escatologia cristiana: "immortalità dell'anima o risurrezione dei corpi?". L'ipotesi è che questo concetto possa, ancor oggi, render conto del rapporto dell'uomo con sé, con gli altri e con Dio: "L'anima è l'uomo nel suo volgersi consapevole al principio e al fondamento del tutto".
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