Agostino Gemelli rettore e francescano. Chiesa, regime, democrazia

Agostino Gemelli rettore e francescano. Chiesa, regime, democrazia

La vicenda di Padre Agostino Gemelli, a mezzo secolo dalla sua scomparsa, costituisce ancora un terreno storiografico particolarmente controverso, suscettibile di interpretazioni contrastanti, ma anche, certamente, si rivela non adeguatamente esplorata a causa di valutazioni riduttive e pregiudiziali, e quindi consegnata all'oblio e alla marginalità. Il «caso» del Rettore francescano in realtà può gettare qualche luce sul problema controverso dei rapporti che si sono instaurati tra intellettuali e regime fascista, fornendo nuovi elementi per quella che, probabilmente, è una storia ancora in gran parte da scrivere. Il lavoro di Maria Bocci, solidamente fondato su una base documentaria che ne rafforza il profilo scientifico, offre un contributo non eludibile a una riflessione sul «ca'So» di Gemelli finalmente libera da pesantezze ideologiche che tanto a lungo hanno influito sugli stessi orientamenti di certa nostra storiografia. Attraverso l'analisi di una consistente documentazione reperita in diversi fondi archivistici conservati dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, negli archivi di Stato e in carteggi privati, l'autrice fa emergere il profilo composito, e per certi versi anche inatteso, di un Rettore che, sia pure faticosamente e attraverso percorsi inevitabilmente influenzati dalla congiuntura socio-politica, ha perseguito un progetto connotato da peculiari valenze culturali e civili, progetto che si è misurato con le successive emergenze italiane e che da esse è stato a sua volta condizionato. Il difficile «equilibrio» costruito da Gemelli, risultante da una somma complicata di spinte e controspinte prodotte in sede politica e nei luoghi della decisione ecclesiale, è dunque stato la strada che egli ha individuato come percorso obbligato per un disegno di «perfezione» sociale che non coincideva con quello delineato dalle autorità politiche cui doveva pur sempre rispondere come Rettore di un Ateneo giuridicamente riconosciuto. Intransigenze e compromessi, confluenze ed impennate, vicoli ciechi e vie di fuga connotano la pericolosissima strategia che Gemelli ha ideato per salvaguardare l'Università nel contesto del regime fascista, una strategia che è opportuno riportare alla luce non solo per ricostruirne un profilo inedito, ma anche per dare un contributo alla riscoperta di un passato che è pur sempre l'ingrediente indispensabile alla costruzione di un'identità presente. (Sergio Zaninelli)
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