Amatrice. Forme e immagini del territorio

Amatrice. Forme e immagini del territorio

"L'intento del libro, condiviso in affiatata sinergia con Rossana Torlontano dell'Università di Chieti è stato ricomporre per la prima volta in un discorso coordinato a più voci e competenze specialistiche, tra Soprintendenza e altri studiosi, l'articolato tessuto che lega e connette il patrimonio artistico di Amatrice, la costellazione di frazioni attorno nella incantata valle reatina e i contesti geografico-culturali limitrofi. Il progetto mirato ai "luoghi sacri del Lazio" a ridosso delle mie attuali responsabilità nelle Marche e prima ancora in Abruzzo, stabilisce una corrispondenza empatica tra il destino del borgo, singolare crogiolo culturale tra questi territori oltre che con l'Umbria, crocevia verso l'Adriatico, e le mutate esperienze personali trascorse e presenti. Quale Universitas Amatrice aveva maturato nel Medioevo una influente autonomia e invidiabile floridezza economica che garantì lo sviluppo delle arti lungo i sentieri della transumanza. Dominio del Regno di Napoli, poi degli Orsini, dei Medici di Firenze, era gravitata fino al 1927 nell'orbita di appartenenza abruzzese e aquilana in particolare, in un rapporto di vicinanza e antagonismo storico e, per giurisdizione religiosa, sotto la diocesi di Ascoli Piceno cui risulta annessa..." (Dal testo di Anna Imponente)
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