Centrale Montemartini. Musei Capitolini
In un paese dove fino a cinquant'anni fa si distruggevano edifici barocchi o neoclassici alla ricerca di strutture 'originarie' d'alta epoca o semplicemente perché considerati in ogni caso 'minori', l'affermarsi dell'archeologia industriale ha del miracoloso. A maggior ragione a Roma, così ricca di monumenti di tutte le epoche, si è scrupolosamente restaurata la vecchia centrale termoelettrica Montemartini, costruita nel 1911 e inaugurata l'anno successivo. Al primo piano della bella struttura liberty, infatti, si possono ancora ammirare due mastodontici motori diesel del 1931 della potenza di 7.500 hp ciascuno, identici a quelli istallati sul Rex, mentre nella sala accanto l'intera parete di fondo è occupata da una colossale caldaia. n questi spazi da Tempi moderni, sembrano pienamente a loro agio alcune fra le maggiori sculture dei Musei Capitolini (palazzo dei Conservatori, Museo Nuovo, Braccio Nuovo). Capolavori classici come la Venere dell'Esquilino, il cosiddetto Bruto Barberini, L'Agrippina minore in preghiera, la Musa seduta, l'Igea, dialogano con pistoni, manometri, tubi e manovelle, in un armonico contrasto di grande suggestione.
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