Una famiglia turca
Libro davvero memorabile, secondo il giudizio che ne dava il «New York Herald Tribune» in occasione della sua uscita, Una famiglia turca (Portrait of a Turkish Family, 1950) permette come poche altre opere di penetrare una cultura tanto affascinante quanto enigmatica come quella turca. Autobiografia che va dal 1913 al 1940, il libro ripercorre la vita familiare e sociale di una famiglia dell’alta borghesia che con la Grande guerra e la caduta dell’impero ottomano perde i privilegi economici e sociali della propria posizione sino a ridursi in uno stato di estrema povertà, e sino alla sua faticosa risalita verso un accettabile tenore di vita. Protagonisti di questo racconto, oltre alla famiglia dello scrittore, sono la stessa Istanbul e tutta la variegata società di notabili, piccoli borghesi e popolani che la abitano, così che il libro presenta vari piani di lettura che vanno dalla vicenda privata del protagonista – con pagine sull’infanzia che sono tra le più belle della letteratura del Novecento – alla cultura e ai costumi di un paese che è sempre stato un ponte tra Oriente e Occidente in un periodo cruciale della sua storia: dalla caduta del sultano e dell’impero ottomano alla rivoluzione di Mustafa Kemal Atatürk.