La forza prigioniera
«...Se teniamo presenti i legami della chimica come quell'insieme di forze che si stabilisce fra atomi di specie diverse o anche identici in grado di consentire la formazione di molecole, allora dobbiamo convenire che i legami sono indispensabili. Ma ogni legame prevede un vincolo, una sorta di stretta che il più delle volte è disposta ad allentarsi a tal punto da spezzarsi. In un legame, si chiede all'altro di legarci alla sua vita. Legami significa lègami. Quello che spesso mi turba dei legami è il fatto che ricordano i cordoni, e dall'ombelico all'inconscio passa un niente. Ci nutrono. E nello stesso tempo ci chiedono qualcosa in più. In qualche modo ci ricattano. Anche spezzati continuano a legarci. Raggiungono le sembianze di radici. Le radici di Anna Ruchat attraversano l'aria. Ogni verso sembra ripercorrere il cammino dei legami. Anche quando la morte vorrebbe dichiararne la fine. La parola mantiene la promessa: chiamare per nome ciò che esiste per sempre. Leggere è avverarsi». (Dalla nota di Domenico Brancale)