Rumore occulto. Poesie 1946-2006
«... Non più ai margini e nemmeno al centro, Pablo Garcia Baena è cosmopolita per essersi preso cura delle cose belle del cosmo a partire dalla sua Cordova, dove ha coniato l'arte di trascendere le gerarchie dovunque si trovino e da qualunque era provengano. Simbolicamente gli è prossimo tutto ciò che lo commuove: l'opera d'arte, l'oggetto quotidiano, l'arredo liturgico, l'idillio della natura, il reperto archeologico, la veduta urbana. Gesti che tendono alla relazione con l'altro: la persona amata, il familiare, l'amico (...) Se la bellezza è negli occhi di chi guarda, la sua presenza nel mondo è qui incarnata da un artista che ha un corpo, dei gusti raffinati, la vocazione a fare una poesia che incanta ma non sempre rincuora. (...) L'armonia di Pablo Garcia Baena è una meta piena di inciampi anche maliziosamente ironici. L'amalgama del lessico sontuoso e quotidiano, la convergenza dei metri colti e popolari ne rivelano i tratti cangianti, gli enigmi lasciati in sospeso. E un umanesimo che si sa vulnerabile, contemporaneo. Per analogia con quanto è successo nel campo dell'arte, anche la letteratura è libera dalla tutela di narrazioni critiche che imponevano morfologie e valori in nome di cambiamenti necessari. Si fatica a non contare sulla linearità dei fatti e sulla fede nel progresso, ma ormai nessuna creazione può dirsi storicamente inappropriata. Oggi in Spagna Pablo Garcia Baena è un poeta di riferimento. Giustizia è fatta viene da dire...» (dalla prefazione di Elide Pittarello)
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