Il sesto cielo e altre poesie. Testo russo a fronte
Con questa scelta delle poesie di Boris Sluckij, inauguriamo una sezione della nostra collana di poesia interamente dedicata alla poesia russa del Novecento e contemporanea. Infatti, al di là degli autori più celebri del primo Novecento, alcuni pubblicati anche dalla Passigli Editori (Achmatova, Berberova, Blok, Esenin, Majakovskij, Mandel'stam...), la Russia ha espresso e continua a esprimere altri importanti poeti che per la maggior parte restano del tutto sconosciuti ai nostri lettori. Tra questi, Boris Sluckij, di cui qui si dà la prima antologia italiana, un autore di cui solo a distanza di tempo si è compresa la vera grandezza e originalità, anche perché figura di non facile definizione, diviso tra una sorta di coerente adesione alla storia sovietica del suo Paese e nello stesso tempo profondamente critico verso quel regime, tanto che solo con la Perestrojka gorbacèviana ebbe luogo una vera riscoperta dell'autore e di quella parte della sua opera rimasta fino allora inedita. L'evento discrimine dell'opera di Sluckij è la Seconda guerra mondiale, che rappresenta nello stesso tempo il grande evento tragico che non risparmia nessuno e il momento in cui ogni individuo si trova a fare i conti più estremi con se stesso: un'esperienza che Sluckij sente e tratta senza mai abbandonarsi a residui di lirismo, ma con un piglio volutamente sobrio e disadorno. Con gli anni il tema bellico lascia spazio a riflessioni più private e assorte, spesso velate di un umorismo tagliente e a volte grottesco.
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