La regolazione intelligente. Un bilancio critico delle liberalizzazioni italiane
A che punto siamo con le liberalizzazioni, in Italia? Negli ultimi anni non sono mancati i tentativi di liberalizzazione, ma spesso sono stati condotti sbrigativamente, con norme generali e instabili che hanno risolto pochi problemi e creato molta incertezza. La crisi economica ha offerto una finestra di opportunità per attuare politiche di liberalizzazione, delle quali la ricerca di Astrid evidenzia luci e ombre. Le liberalizzazioni vanno prese sul serio: vanno fatte sulla base della conoscenza dell'oggetto da liberalizzare e della sua disciplina, tenendo conto delle peculiarità di ciascuna attività e, soprattutto, evitando di creare incertezze. Bisogna dunque distinguere. Distinguere tra i vincoli regolatori utili e quelli che comprimono indebitamente la libera iniziativa economica, tra le norme che servono all'interesse generale e quelle che fanno comodo alle categorie professionali, tra i casi in cui bisogna alleggerire la regolazione e quelli in cui è bene mantenerla o modificarla. E questo, tra l'altro, l'approccio alla direttiva "servizi" del 2006, che chiede agli Stati membri dell'Unione europea di procedere a un riesame dei regimi amministrativi di molte attività d'impresa: un lavoro che finora è stato fatto quasi ovunque in modo insoddisfacente. Prefazione di Franco Bassanini.
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