L'ottava casa
Nel 1903 a Yangambi, nel cuore del Congo belga, è di stanza un distaccamento della Force Publique, l'esercito privato di re Leooldo II: al comando, il capitano Lalande Biran, poeta e pittore dilettante, che ha lasciato in patria una moglie tanto bella quanto esigente, così che si trova costretto a trafficare con mogano e avorio per soddisfarne gli inesauribili appetiti. Il suo braccio destro è il luogotenente Van Thiegel, un ex-legionario che traffica insieme a lui, e intanto sogna di soffiargli la moglie. Attorno a loro si muovono gli altri protagonisti, dal servo Donatien all'ufficiale Chrisostome, il più prodigioso tiratore che abbia mai messo piede in quei luoghi, personaggio strano e silenzioso, che pare non interessarsi a null'altro che ai suoi doveri di militare e, soprattutto, sembra completamente alieno ai richiami del sesso femminile. Ma in realtà il vero protagonista di questo romanzo è quel lembo di terra completamente snaturato dal colonialismo dell'epoca, nel quale si trovano a vivere come straniati tanto gli indigeni quanto gli europei, senza peraltro dimenticare gli animali della giungla, i mandrilli oggetto di tiro a bersaglio da parte dei militari, i serpenti come 'longa manus' della vendetta...
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