Il gioco della cucina. In 100 schede e 100 acquarelli
Nella sua introduzione a questo volume, Arrigo Cipriani, il famosissimo patron dell'Harry's Bar di Venezia, confessa di aver appreso la sua arte dai suoi 'clienti maestri', tra cui rientra sicuramente Emanuela Notarbartolo di Sciara. Nell'ispirazione dell'autrice "Il gioco della cucina" deve molto alle antiche e sagge cuoche di famiglia, ma molto anche all'esperienza personale, fatta di viaggi, frequentazioni di grandi alberghi, scambi di ricette con amici e, soprattutto, di tanta curiosità. Il libro unisce così alle grandi ricette della cucina internazionale quelle della nostra tradizione. Nessuna indulgenza, invece, verso la nouvelle cuisine: per citare ancora Cipriani, "quando oggi sento parlare di rivisitazione della cucina tradizionale mi sento male, perché le nostre ricette non hanno altro bisogno che di essere svolte correttamente". Ma "Il gioco della cucina" nasce anche dalla memoria di quando da bambina l'autrice imparava a cucinare divertendosi. Questo libro può così essere letto anche come un 'abbecedario' per coinvolgere figli o nipotini in un gioco, la cucina, che insegna precisione, controllo e fantasia. Fantasia che non manca alle illustrazioni, frutto dell'incontro con Fiona Corsini. Diversamente dalle abituali illustrazioni dei libri di cucina, gli acquarelli di Fiona Corsini non 'illustrano' gli ingredienti utilizzati, ma evocano l'innocenza e lo stupore delle scoperte infantili, unendo felicemente e alla pari l'arte della cucina con l'arte dell'illustrazione.
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