Parigi 1928
"Nexus", la terza parte della Crocifissione in rosa, termina con la partenza di Henry Miller per Parigi: "Parigi 1928" è la cronaca di quel viaggio a lungo sognato dell'autore americano: la Parigi degli anni folli, dove non solo è possibile inebriarsi della nuova cultura degli intellettuali francesi a lungo ammirati dal grande scrittore americano, Cocteau, Soutine, Ernst, Tzara, Aragon, Cendrars, Varèse, ma anche dove ricongiungersi ai grandi espatriati americani, prima di tutti Hemingway e Fitzgerald, nella ricerca non solo di una cultura più innovativa e più libera, ma anche di un ambiente e di una vita completamente diversa dal puritanesimo della madre patria. D'altronde, è difficile immaginare una città che più corrisponda alle attese di Henry Miller che, dopo questo primo viaggio con la moglie June (nel romanzo chiamata Mona), vi si stabilirà definitivamente, senza June, fino alla scoppio della guerra e dove pubblicherà "Tropico del Cancro", "Tropico del Capricorno" e "Primavera nera", che per il loro contenuto erotico saranno introdotti negli Stati Unito solo clandestinamente. Come sempre in Miller, anche in "Parigi 1928" è difficile segnare il confine tra diario e romanzo, tra cronaca e invenzione, e la narrazione procede secondo lo stile pirotecnico di Miller, nel quale fatti quotidiani, osservazioni fulminanti, incontri stupefacenti e, naturalmente, eros si fondono in uno stile che sta alla base della nuova letteratura del Novecento.
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