Un killer tra i filosofi

Un killer tra i filosofi

Londra, 2013: dopo la scoperta che la mancanza di una certa sostanza nel cervello induce all'aggressività, le autorità varano il "Programma Lombroso", destinato a schedare gli individui che presentino tale caratteristica. Chi è trovato positivo viene schedato sotto uno pseudonimo tratto dalla lista degli autori dei "Classici Penguin". Lo schedato sotto il nome di Wittgenstein riesce a entrare nel programma del computer, a cancellarsi dalla lista e ad ottenere i veri nomi dei suoi compagni, che inizia ad uccidere uno ad uno. Dell'indagine viene incaricata l'ispettrice capo Jake Jakowicz, esperta di serial killers con moventi sessuali. In una Londra degradata, inquietante e violenta, inizia la caccia. Jake è bellissima, intraprendente, decisa; quando è contattata telefonicamente da Wittgenstein, che ovviamente la conosce, si rende conto di quanto l'uomo che si cela dietro quello pseudonimo sia intelligente, colto, dotato di un fascino perverso che non può che intrigarla, e capisce di dover indagare anche nell'opera del filosofo tedesco e nel profondo della natura umana. Primo romanzo di Philip Kerr dopo la "Trilogia berlinese", "Un killer tra i filosofi" è il libro che più ha contribuito alla fama del suo autore. Amaro, visionario, spiritoso, intrigante, sfugge alla definizione di semplice thriller: come ha scritto "The Globe", "è il romanzo perfetto per chi sottovaluta il genere poliziesco, e ti chiede sempre perché non leggi un romanzo 'vero'".
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