Un dito di troppo

Un dito di troppo

"Il titolo della poesia in tre versioni che compare in questo libro, 'Tema ozioso', si adatta come un vestito su misura a chi voglia leggere il poeta Alfred Brendel con quel formidabile strumento critico che è la domanda 'avanguardia o tradizione?'"; così nella sua Prefazione Quirino Principe, che continua: "Brendel è il poeta dell'ossimoro... Si maschera e recita. Racconta storie assurde... e lo spettacolo surrealistico, degno di Dalì o Magritte, è un suggello costante della sua invenzione". Lo straordinario mondo poetico di Brendel 'ilarologo' si apre con il 'dito di troppo' del titolo, e si snoda attraverso l'apparizione del fantasma di Brahms, la guerra tra barbuti e sbarbati, la sparizione delle gobbe del cammello, alcuni imprevedibili musicisti, una deliziosa e graffiante molteplicità di angeli e diavoli, e molto altro. Ma questa spirale di ilarità colta e di profonda ironia è anche un modo, secondo lo stesso Brendel, di affermare "sottovoce ma con fermezza che in questo mondo così malmesso esistono isole di felicità e di armonia".
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