Richard Wagner
"Sarebbe un miracolo se un critico diventasse un poeta, mentre è impossibile che un poeta non contenga in sé il germe di un critico. Non si meravigli il lettore che io consideri il poeta come il migliore di tutti i critici". Forte di questa affermazione, Baudelaire, poeta, si fa critico musicale in difesa di Wagner, il cui Tannhauser aveva provocato una spaccatura nella cultura parigina e la nascita di una discussione che impegnò personaggi di grande rilievo come Gautier, Berlioz, Liszt, e che divise l'intero mondo culturale europeo in wagneriani e anti-wagneriani. Il 'pampblet' qui riproposto non soltanto ci riporta, a caldo, in quel clima polemico, ma è importante anche e soprattutto perché esprime il punto di vista di uno dei maggiori poeti della modernità su un fenomeno che investì tutta la concezione dell'arte in quel periodo; esso quindi richiede una prospettiva di lettura ampia ed attenta a tutti i fermenti dell'epoca, e nessuno meglio di Giovanni Macchia poteva offrire in prefazione una panoramica tanto vasta. Conclude il volume il raro epistolario tra Baudelaire e Wagner, toccante testimonianza della solidarietà tra due grandi di fronte all'inerzia e all'incomprensione di un mondo sempre restio ad aprirsi ai sommi artisti.
Momentaneamente non ordinabile