Pier Paolo Pasolini. Fotogrammi di pittura. Ediz. illustrata
Il volume, che apre le celebrazioni per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 - Lido di Ostia, 1975) vuole mettere in luce la sensibilità pittorica del poeta-regista, evidenziando la sua piena apertura al dialogo fra letteratura, cinema e arti figurative. Pasolini infatti, pittore egli stesso per tutta la vita, ha sempre indicato i modelli pittorici come riferimenti per il proprio linguaggio cinematografico. Allievo di Roberto Longhi all’Università di Bologna, dalle cui lezioni sul Romanico e su Caravaggio fu particolarmente influenzato, Pasolini costruisce inquadrature come scene dipinte, esprimendo efficacemente attraverso di esse contenuti molto complessi. La citazione artistica viene espressa attraverso la messa in posa, i lunghi primi piani che sottolineano la ieraticità dei volti (di attori presi il più delle volte dalla strada) e la ricostruzione di veri e propri tableaux vivants. Da Accattone (1961) a Mamma Roma (1962), da RoGoPaG (1963) a Il Vangelo secondo Matteo (1963-64), da Teorema (1968), a Il Decameron (1971), si rincorrono i riferimenti ai grandi artisti del passato, quali Mantegna, Caravaggio, Pontormo, Rosso Fiorentino, Piero della Francesca, Giotto, Velázquez, Francis Bacon. Ma la grande arte è presente nella concezione estetica di tutti i film di Pasolini, fino all’ultimo, lo scandaloso quanto lucidissimo e profetico Salò o Le 120 giornate di Sodoma. Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca, settembre - dicembre 2021
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