Dante a Verona. 1321-2021. Il mito della città tra presenza dantesca e tradizione shakespeariana. Ediz. illustrata
Nella biografia di Dante Alighieri, Verona riveste un importante ruolo avendo accolto per prima il Poeta fuggito dalla nativa Firenze: la città fu "lo primo tuo refugio e 'l primo ostello" come ricorda egli stesso nella Commedia (Paradiso, XVII, 70) rievocando il suo esilio. Il volume, nel settimo centenario dalla morte dell'Alighieri, rievoca il rapporto tra Dante e la città, offrendo un quadro della cultura artistica del territorio scaligero nel primo Trecento. Se presunto e ammantato di leggenda è stato l'incontro tra Giotto e Dante a Padova, certamente profonda fu l'amicizia che legò il Poeta a Cangrande della Scala, cui dedicò il Paradiso. Questo rapporto ha alimentato, nei secoli successivi, una costante attenzione dell'ambiente veronese verso la sua figura e le sue opere, che ha dato origine a una ricca produzione artistica di cui si dà conto in queste pagine. Ma nella cornice di una Verona medievale si svolge anche la celebre storia d'amore di Giulietta e Romeo, nati dalla penna di Luigi da Porto nel Cinquecento e resi celebri da William Shakespeare. Proprio sul filo di questi percorsi - reale quello dantesco e immaginario quello shakespeariano - si costruisce l'identità ottocentesca di Verona e si definisce un tratto saliente della sua fisionomia urbana e culturale ancor oggi ben riconoscibile, come illustrato dai contributi in catalogo. Verona, sedi varie, giugno-ottobre 2021.
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