Nam June Paik in Italia
Nam June Paik, considerato padre della videoarte, protagonista del movimento Fluxus, è fra gli artisti che hanno maggiormente incarnato i concetti di nomadismo, internazionalismo, rottura dei confini geografici e culturali nella seconda metà del Novecento. Nato a Seoul nel 1932, ha studiato musica all'Università di Tokyo, è approdato in seguito in Germania, e infine si è stabilito negli Stati Uniti. Eppure c'è un altro paese che si deve aggiungere tra quelli che hanno segnato l'arte e la vita di Paik: il nostro. Il legame dell'artista con l'Italia comincia negli anni della giovinezza quando si appassiona all'opera lirica: "L'opera - ricorderà più tardi - rappresenta quello che ricerco nell'arte elettronica, in un'opera c'è tutto: la musica, il movimento, lo spazio. Così, se un'operazione di arte elettronica riesce con successo, ritengo che debba essere considerata un'Opera elettronica". Questo volume raccoglie in una cronologia ragionata le tracce e le memorie del passaggio in Italia di Paik e delle sue opere attraverso un regesto cronologico che parte dalla seconda metà degli anni Sessanta e arriva fino ai giorni nostri, corredato da materiale iconografico composto da ritratti, documentazioni di performance, allestimenti di mostre e opere realizzate durante i suoi soggiorni italiani. Il volume è il catalogo della mostra di Modena (Galleria civica-Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei giardini, 16 febbraio - 2 giugno 2013).
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