Rembrandt. Incidere la luce. I capolavori della grafica. Catalogo della mostra (Pavia, 17 marzo-1 luglio 2012)
Rembrandt realizzò circa 300 dipinti e oltre 290 incisioni, una produzione cospicua che senz'altro beneficiò della florida congiuntura socio-economica in cui l'artista era venuto a trovarsi, quella dell'evoluzione politica e religiosa che aveva investito i Paesi Bassi del Nord, dopo la separazione dal Sud (essenzialmente cattolico) nel 1584. Maggior libertà, aumento di ricchezza, moltiplicazione della committenza privata borghese, di contro a una diminuzione di quella sacra, ebbero come conseguenze dirette la nascita della figura del mercante d'arte e la vendita all'asta delle opere artistiche. Rembrandt si adattò perfettamente a questa rinnovata situazione, portando all'estremo l'individualità e la dignità dell'artista ed entrando senza riserve nel 'mercato dell'arte'. Valorizzò la libertà creativa dal punto di vista dell'inventio, ma anche della tecnica: di contro allo stile 'finito' della pittura di moda all'epoca, preferì un modus operandi che lo vedeva tornare di continuo sulle sue opere, sia pittoriche che incise. Primaria fonte d'ispirazione furono per lui i capolavori incisi dei suoi predecessori, tra gli altri Luca di Leyda, Pieter Brueghel, Albrecht Durer, Andrea Mantegna, dei quali aveva moltissime stampe. Rispetto ai suoi contemporanei e agli artisti che lo precedettero, egli raggiunse peraltro una grande perizia tecnica nell'uso dell'acquaforte: univa segni di diversa profondità e spessore attraverso morsure multiple - a un uso strategico della puntasecca...