Rose. Purezza e passione nell'arte dal Quattrocento a oggi. Catalogo della mostra (Caraglio, 27 giugno-25 ottobre 2009)

Rose. Purezza e passione nell'arte dal Quattrocento a oggi. Catalogo della mostra (Caraglio, 27 giugno-25 ottobre 2009)

Contemplata in tutti i tempi come la Regina dei Fiori, simbolo di giovinezza, di grazia e di virtù, la rosa rimanda alla pietà e alla carità, al dolore e all'amore, al pudore e alla passione: numerose e diverse simbologie, spesso legate alla figura femminile. Fiore emblematico nello sviluppo storico-artistico, la rosa assume diversi significati e compare spesso come elemento iconografico di rilievo nelle rappresentazioni pittoriche, sia in quelle riferite alla figura della Vergine sia a quelle legate al mito di Venere e dell'amore. Il percorso che qui si suggerisce prende in esame questi diversi significati, accostando fra loro opere e immagini secondo linee tematiche individuabili nell'arte europea: partendo dalla "Rosa mistica" medievale, alla "Vana Rosa" della natura morta seicentesca per approdare alla rivalutazione femminile del Settecento, in cui la rosa - strettamente legata alla figura della donna - pervade non solo pittura e scultura, ma anche tutte le arti decorative. Nel corso dell'Ottocento, l'interesse per i fiori da un punto di vista naturalistico ma anche l'attenzione per il loro linguaggio simbolico porta a un aumento dell'elemento floreale nei mobili e in generale nelle arti applicate. Nella pittura del tempo la rosa viene generalmente associata alla passione, sia a quella amorosa sia a quella legata al dolore e alla morte, arrivando - verso la fine del XIX secolo - a una pittura che suscita visioni oniriche ammantate di enigmi e di mistero.
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