Augusta fragmenta. Vitalità dei materiali dell'antico da Arnolfo di Cambio a Botticelli a Giambologna. Ediz. italiana e francese
Se Roma e Firenze, come d'altro canto Venezia, furono i palcoscenici del risveglio d'interesse per la rinascenza che attirò, nel secolo scorso e in quello precedente, le curiosità degli studiosi del Warburg and Courtauld Institutes, come della Scuola di Vienna, tutto il territorio europeo, e ancor più peninsulare, fu soggetto passivo di attenzioni non sempre propriamente encomiabili che indussero allo spoglio delle vestigia antiche. Oggetto di interesse furono dunque le grandi raccolte che in parte sussistono ancora oggi nei principali musei italiani,, non meno dei saloni delle dimore patrizie e delle gallerie della capitale. Tutte le istituzioni museali composte in tempi storici sono oggi oggetto di approfonditi esami che puntano a ricostruire le vicende dei 'pezzi' che le compongono, così da fornire un quadro d'insieme il più possibile esauriente, in cui ricollocare le vicende proprie anche dell'arte italiana ed europea nelle fasi di riappropriazione di quel linguaggio 'naturalistico' che trasse di fatto stimolo, a più riprese, proprio dalla consapevolezza dei risultati dell'antichità, sia in senso tecnico sia morfologico. Catalogo della mostra (Aosta, 20 giugno-26 ottobre 2008).
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