Un falso derviscio a Samarcanda
Due staterelli-oasi nascosti tra i micidiali deserti del Turkestan, il khanato di Khiva e l'emirato di Buchara con la mitica Samarcanda, inaccessibili agli infedeli e difesi con ferocia, vengono visitati nel 1863 da un curioso ungherese appassionato di filologia turco-tartara. Travestito da pio derviscio, il monaco mendicante dell'Islam, l'autore riesce a vedere l'Asia centrale e le città proibite dell'antico impero di Tamerlano, scampando così al destino di quali tutti i suoi predecessori: la morte per decapitazione.
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