«Il me paìs al è colòur smarit». Pier Paolo Pasolini e Giovanna Marini

«Il me paìs al è colòur smarit». Pier Paolo Pasolini e Giovanna Marini

«Pasolini è stato per me una grandissima sorpresa, un regalo della vita. Lui è stato il primo a mettermi sulle tracce della musica popolare. Prima di Bosio e di Leydi. Era una persona che quando parlava ti insegnava il mondo. Bisognava starlo a sentire. L'ultima volta che l'ho visto mi ha parlato dei Treni per Reggio Calabria, una ballata che amava molto, e della bellezza tenera del dialetto friulano. Pochi mesi dopo la sua morte orribile ha distrutto i nostri sogni di collaborazione. Potevo solo piangerlo, ed è così che è nato il Lamento per la morte di Pasolini. Ma la sua assenza era insopportabile come la mancanza di un braccio. Allora ho cominciato a guardare il mondo, e a cantarlo, attraverso i suoi occhi. E lentamente ma inesorabilmente la sua voce ha invaso sempre di più la mia musica... è attraverso queste opere che mi sono inventato il mio Pasolini...» (Giovanna Marini)
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