Teresa Manara
Italia, 1950. In un angolo della penisola italiana, all'estremo Sud della Puglia, c'è un'altra penisola da cui molti partono in cerca di fortuna. Una terra di frontiera "dove gli uomini e gli spiriti parlano ancora la stessa lingua", dominata da un sole maestoso e impassibile. Lecce è la città dove il tempo scorre in ritardo ed è qui che decide di trasferirsi una giovane donna, Teresa Manara, nata e cresciuta a Imola, dove ha visto trascolorare le atmosfere degli anni '20 e '30 attraverso le eleganti vetrine dell'antica bottega di tessuti delle zie zitelle e dove ha subìto, insieme alla sua famiglia, l'occupazione tedesca. Teresa è la moglie di un venditore di vino sfuso convinto che "un vino, al pari di un uomo, è la sua storia", ma è soprattutto un'instancabile osservatrice, nonché la protagonista delle due storie d'amore che scorrono parallele in queste pagine: quella che la spinge a seguire un uomo fino alla fine del mondo e quella per la terra che diventerà la sua seconda casa.
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