Poveri homini
Questa è la sceneggiatura che Luigi Malerba scrive nel 1978 ispirandosi al Diario di Giorgio Franchi, parroco di Berceto, nel Parmense, della metà del Cinquecento. La cronaca di don Franchi, scrive Malerba, “è prima di tutto una singolare e rara testimonianza dal basso sulla vita di un piccolo borgo di montagna angustiato dalle vicissitudini del dominio feudale, che si articola sulla quotidianità e materialità dei fatti, assume le strutture elementari suggerite dal bisogno fisico, dalla necessità del cibo, in una parola si modella sui problemi della fame e sulle tensioni che ne derivano”. In "Poveri homini" Malerba racconta la dura vita della gente bercetese e le vessazioni da parte dei potenti: l'imposizione di tasse e gabelle, l'arruolamento forzato, le requisizioni... Quando i “poveri homini” si ribellano, si scatenano feroci repressioni. E don Franchi li comprende, li ascolta, li difende, divenendo di fatto una guida politica. Scrive Gino Ruozzi nell'introduzione: “Il tentativo di fare 'dal basso' è presente nei diversi piani delle iniziative di Malerba, tutti fortemente comunicanti, dalla letteratura all’impegno civile. 'Poveri' battezza un progetto letterario, culturale, materiale, imprenditoriale. È l’indicazione di una parte sociale con cui affermare e condividere un processo di emancipazione”.
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