In principio fu il male
Un rione popolare milanese, tra tardi anni Settanta e primi anni Duemila, è teatro di vicende di ordinario degrado e cupi riflessi della Storia, dal terrorismo rosso all'esecuzione dei coniugi Ceausescu il giorno di Natale del 1989. Nella coscienza lacerata di Lorena, una donna di mezza età tradita e abbandonata, la voce indistinta del quartiere risuona a rievocare episodi piccoli e grandi, che la sua mente eccitata trasforma nel materiale vivo di una riflessione sull'importanza cruciale del Male. E se la presa di coscienza di Lorena ha il timbro ultimativo e straziante dell'autoanalisi, filtrata anche attraverso i racconti sul marito sciupafemmine, sulla bambina disadattata amata come una figlia e sulla fine ingloriosa dell'amico-gemello, sarà invece lo strambo medico-filosofo Giavazzi a dare lucidamente corpo a un'idea rovesciata della vita: senza il Male neppure il Bene potrebbe esistere.
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