Lego. Storia dei mattoncini colorati e dei loro mondi infiniti
Per primi vennero i mattoncini in legno di betulla dipinti a mano; poi quelli in plastica colorata con cui generazioni di ragazzini hanno costruito castelli, case fatate, automobili, aeroplani e robot. Poi fu la volta dei parchi di divertimento (Legoland), dei campionati mondiali di costruzioni, addirittura dei film. Quella della Lego (neologismo coniato dal danese che significa “mettere insieme”, “giocare bene”) è una storia che ci riguarda tutti: chi non ci ha giocato almeno una volta per dare vita, pezzo dopo pezzo, a universi narrativi di propria invenzione? Fondata in Danimarca nel 1932 dalla famiglia Kristiansen, questa è la storia di un successo planetario (si tratta, infatti, della terza fabbrica di giocattoli al mondo). Eppure i Lego, nella loro evoluzione, sono rimasti sempre se stessi, senza mai smarrire la propria identità e la propria inesauribile carica di creatività e di febbrile operosità. Come in un romanzo d’avventura, Marco Trevisan ci porta alla scoperta degli infiniti mondi che hanno colorato le vite di tutti noi. Mattoncino dopo mattoncino.
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