Le opere vol.7
'Ariel' non è più, perché questo è il destino di tutte le figure che l'anima dell'uomo deve assumere, costretta dalla sua esperienza vitale. Ma io, Nello Casalina suo intimo amico, sono sopravvissuto e ho salvato con pietà umana queste 'Opere poetiche', che lui avrebbe voluto distruggere per dimenticare la sua miseria di uomo. Ma sono il suo canto più puro e io l'ho salvato sapendo che la poesia nata dal dolore raggiunge spesso l'elevatezza del sublime e può essere di conforto a coloro che vivono, e sono ancora nelle pene. Ciò appare evidente nella 'Raccolta poetica', la prima della serie, che in qualche modo racchiude in sintesi tutta la sua esperienza interiore, di cui le altre indicano le singole fasi iniziatiche. In realtà, sono la storia di una 'iniziazione'. Istruito da fanciullo nei principi della sua religione, chiese di essere iniziato ai suoi 'misteri' nel fiore della sua giovinezza per rivestire le forme del suo dio e accedere alla immortalità dell'eterno. Ma non sapeva quale dolore e quale orrore può suscitare il divino a chi è afferrato dal suo amore. E di questo trattano le opere seguenti: 'Canto di Orfeo' e 'Le maschere dell'anima', in cui si serve di figure del mito greco per dire il tremendo e il sublime divino, per cui non trovava parole nel discorso sacro cristiano. Ma anche la sua amara delusione, quale è espressa nei 'Canti barbari', quando comprese che la conoscenza del dio non lo aveva reso più perfetto, ma solo spogliato dell'umano.
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