Filmgate. Come Berlusconi ha ucciso il cinema italiano

Filmgate. Come Berlusconi ha ucciso il cinema italiano

In un paese anestetizzato da mille scandali, in un paese annichilito da squallide storie di prostitute e comprimari, si fa largo la denuncia di Silvio Sardi, raccolta meticolosamente e non senza ironia da Paolo Negro. Produttore cinematografico, costretto a trasferirsi negli Usa per poter continuare a lavorare nel cinema, Sardi svela senza peli sulla lingua il meccanismo di amicizie e connivenze che ha ucciso il nostro cinema. La vittima più illustre dell'industria culturale italiana, un tempo fiore all'occhiello del Made in Italy, costretta a piegarsi alle leggi della televisione. Ma tra i tanti protagonisti c'è un colpevole e si chiama Silvio Berlusconi. Attraverso il monopolio del gruppo Mediaset, Mediatrade, Medusa e Cinema 5 il Cavaliere è riuscito a svilire e mortificare quel cinema che aveva reso grande l'Italia, con i suoi Monicelli, Gassman, Sordi, Manfredi, De Sica, Magnani e tanti altri. Attraverso un botta e risposta senza esclusane di colpi e l'eccezionale pubblicazione dei contratti originali, Sardi dimostra come quegli stessi film da lui proposti al gruppo belusconiano e puntualmente rifiutati, venissero poi acquistati a volte anche a dieci volte il prezzo iniziale. Naturalmente dallo stesso gruppo. Un sistema quantomeno controverso, che ha certamente contribuito a distorcere il mercato cinematografico e che solleva mille interrogativi, anche alla luce dei processi in corso. Prefazione di Marco Travaglio.
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