Le leggi della politica
«In uno Stato, vale a dire in una società nella quale esistono delle leggi, la libertà non può consistere che nel poter fare ciò che si deve volere e nel non essere costretti a fare ciò che non si deve volere. Bisogna mettersi bene in mente che cosa sia l'indipendenza, e che cosa sia la libertà. La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono, e se un cittadino potesse fare ciò che esse proibiscono, non sarebbe più libero, poiché tutti gli altri avrebbero anch'essi questo stesso potere. Ciò che di solito s'intende per unità di un corpo politico è cosa assai equivoca: la vera unità è l'armonia che permette che tutte le parti, per quanto opposte ci appaiano, concorrano al bene generale della società, come, in musica, le dissonanze concorrono all'accordo totale. L'unità, cioè l'armonia da cui deriva la felicità, che è la sola vera pace, può esistere in uno Stato dove sembra regnare il disordine. È del resto quanto avviene tra le parti dell'universo, eternamente legate dall'azione delle une e dalla reazione delle altre.» (Montesquieu)
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