L' Europa che ci crede

L' Europa che ci crede

Lo straordinario progetto europeo è come una nave salpata da un porto nel quale sono stati distrutti gli attracchi, che naviga conquistando ogni giorno un piccolo pezzo di mare. Le vele sempre spiegate dagli europeisti convinti, il vento che a volte soffia a favore e veloce, altre ove la bonaccia" la fa da padrona e rallenta il cammino. Ma la nave costruita non ha paura delle tempeste e procede sicura, se non altro perché sa che, tornando indietro, non troverebbe alcun approdo. L'Europa che ci crede è quella che non ha archiviato né il progetto di Costituzione Europea né contenuti del trattato di Lisbona. Questo che viviamo è proprio un periodo di "bonaccia", una fase nella quale l'equipaggio mostra segni di insofferenza, e sono questi i momenti durante i quali l'Europa è vista per lo più come una fonte di finanziamenti e non come un luogo privilegiato per l'integrazione delle politiche e delle popolazioni. Sono tempi in cui negli europeisti deve crescere la voglia di fare. Per gli europeisti riformisti "il fare" diviene imperativo, con loro mi piace fare un vero e proprio viaggio in Europa per capirne sino in fondo i problemi, promuovere azioni ed aprire una nuova stagione".
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