Alternative per il socialismo (2008). 6.
"Quello che sta prendendo corpo è un nuovo regime, un "regime leggero". Ci dovrebbe toccare, d'ora in poi, una Repubblica a-fascista e, dunque, a-antifascista, una Repubblica senza radici e storia. [...] Il Parlamento si presenta ora come luogo non già della rappresentanza, ma della governabilità, e tutto intero si configura come una sorta di governo allargato... E nella lunga e strisciante crisi della democrazia, nella progressiva sostituzione della rappresentanza con il governo che si è consumata la crisi della sinistra. Questa trappola mortale va spezzata. [...] Hanno operato, congiungendosi, due fenomeni di destrutturazione, uno materiale, l'altro culturale. Il lavoratore, il giovane, la donna ridotti a individui impauriti sono stati spinti a cercare se stessi non nella modificazione della propria condizione di esistenza storicamente definita, ricerca che propone il rapporto con l'altro a partire da quello/a con cui condividi la sorte, bensì nella fuga da quella determinata condizione. Fuga che non ha bisogno di condivisione alcuna... La nuova destra trova in questa modernizzazione il semilavorato culturale del suo consenso, del suo farsi maggioritaria".
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