Kashmir
Da oltre mezzo secolo il Kashmir funge da ago della bilancia nei delicati equilibri del subcontinente indiano (Bangladesh, Myanmar, Bhutan, India, Nepal, Pakistan). La regione, montuosa, posta nelle vicinanze dell'Himalaya, si trova in un'area strategica al confine tra India, Pakistan e Cina. Oggi il Kashmir è diviso in tre zone: a ovest il settore pakistano, al centro quello indiano, a est quello cinese. La zona più estesa è quella indiana, ma i quasi dieci milioni di abitanti del Kashmir sono in maggioranza musulmani. Le rivalità nella regione sono iniziate con la fine della colonizzazione britannica e la nascita di India e Pakistan (1947) che da allora hanno combattuto tre guerre per la supremazia sul Kashmir. Inoltre si sono affrontate anche durante il conflitto per la liberazione dell'allora Pakistan orientale, divenuto Bangladesh nel 1971. La Cina, invece, schierata con il Pakistan, ha combattuto in quella regione una guerra di confine con l'India e ha ottenuto il controllo del territorio denominato Aksai Chin. La disputa, tuttavia, è principalmente tra India e Pakistan. Oltre alle tre guerre combattute dall'indipendenza, i due paesi si affrontano quotidianamente in un conflitto a bassa intensità tra i guerriglieri integralisti inviati oltre confine dal Pakistan e le forze armate indiane. Un confronto snervante fatto di rapide operazioni di guerriglia, di attentati dinamitardi e da qualche tempo anche di attacchi suicidi. Tutti, però, in territorio indiano perché l'esercito di Delhi non ha mai combattuto al di là della linea di confine provvisoria tra i due paesi sancita dal cessate il fuoco del 1947 (Line of control: LoC). (Dall'introduzione)
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