Simbolica e mitologia
Erwin Rohde, che nel 1896 curò l'edizione del carteggio tra Creuzer e la poetessa Caroline von Gunderode, presentava Creuzer come un 'poligrafo d'antico stile', con un animo romantico. E in effetti la sterminata opera di Creuzer sul simbolismo e la mitologia della Grecia e dell'Oriente, di cui qui presentiamo la parte introduttiva, è tutta pervasa dalla tensione romantica verso l'Assoluto, ed è una fondamentale ricostruzione del significato del mito agli albori delle civiltà, quando il simbolo non aveva bisogno di interpretazioni, ma dischiudeva nella mente dell'uomo un universo direttamente riconoscibile, denso di significati sacri. Lo 'scontro' tra discipline che si inaugurò con l'apparire di questo testo, nel 1810, si ripeté a distanza di anni prima con la pubblicazione del "Matriarcato" di Bachofen (1861) e poi con "La nascita della tragedia" di Nietzsche (1872), ripresentandosi, questa volta su di un orizzonte ben piú ampio e fatale, nell'età di Weimar e, infine, ai nostri giorni, caratterizzati cosí profondamente dalla discussione sull'ermeneutica del mito in filosofia e in letteratura.
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