Un'eterna Treblinka. Il massacro degli animali e l'Olocausto
"Un'eterna Treblinka" analizza, sulla base di un'ampia documentazione, la radice comune dello sfruttamento umano e animale, attraverso lo studio delle incredibili ma innegabili somiglianze tra il modo in cui i nazisti trattavano le loro vittime e il modo in cui, nella società attuale, noi trattiamo gli animali. Il titolo del libro prende spunto dallo spirito degli scritti yiddish di Isaac Bashevis Singer, e specificamente da un passo del suo racconto L'uomo che scriveva lettere, in cui dice: "Si sono convinti che l'uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati. Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno". L'autore descrive i meccanismi che hanno fatto sì che l'uomo si arrogasse il ruolo di specie dominante del pianeta e, successivamente, mostra come lo sfruttamento e l'uccisione, sia degli animali che degli uomini, si siano trasformati in un processo razionale e industrializzato nel corso del XX secolo, con la creazione dei macelli e delle camere a gas. La nota primatologa Jane Goodall, a proposito di "Un'eterna Treblinka", ha detto: "Un libro che svolgerà un ruolo insostituibile nel definire gli infiniti torti perpetrati dalla nostra specie sugli altri animali nel corso della storia. Vi invito vivamente a leggerlo e a riflettere profondamente sulle inevitabili implicazioni del suo messaggio". L'Introduzione all'edizione italiana è di Massimo Filippi.
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