Margherita oltre il partito. Il futuro dei cattolici democratici nell'Ulivo
La prospettiva della Margherita si intreccia con il destino del popolarismo di matrice cristiana. La fase politica che si è aperta con le elezioni del 13 maggio ha segnato un profondo cambiamento non solo nella redistribuzione del consenso tra i vari partiti ma richiede un ripensamento complessivo della presenza dei diversi filoni culturali. Anche i cattolici democratici sono chiamati a rispondere a questa sfida con coraggio, apertura al nuovo e disponibilità al cambiamento, anche se ogni processo di discontinuità genera disorientamento ed incertezza. Ma con il decollo della Margherita si rafforza anche l'Ulivo e si riequilibra il centrosinistra. Una coalizione che ricava la propria legittimità dalle grandi culture riformiste del paese deve saper costruire un progetto capace di rispecchiare il pluralismo che anima il contesto sociale.La rotta è definita e cosí pure l'approdo da raggiungere: saper interpretare le attese dell'elettorato, cogliere i segni del tempo nuovo, far partire una stagione di riflessione che possa favorire una partecipazione diffusa per la definizione del progetto, fissare le regole per fare della Margherita un soggetto credibile e collettivo capace di offrire un'idea alta della politica e della democrazia.Un compito impegnativo per dare una prospettiva concreta ad una grande speranza.
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