Lo «spirito» nell'anima. Indagine sulla spiritualità giovanile
Il volume raccoglie i risultati di ricerca ottenuti somministrando un questionario a una popolazione di intervistabili, di fatto preselezionati, per fascia di età e titolo di studio, tra gli studenti universitari dei corsi di primo anno delle Lauree triennali del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale di Sapienza, nonché tra giovani di analoga fascia di età raggiunti mediante screening appositamente organizzato in piattaforma telematica. Tra le risultanze dell'indagine è innanzitutto da rimarcare come, al riguardo del concetto di «secolarizzazione», pure da ritenersi non del tutto implausibile nel contesto della riflessione sociologica sul fenomeno religioso, sia da escludere che esso possa ancora dar luogo a sommarie presunzioni di inattualità storica del sacro. La ricerca illustra gli estremi di una metamorfosi della spiritualità religiosa, in nessun senso il suo venir meno, sebbene innumerevoli evidenze mostrino come l'esito di tale processo si renda palese attraverso una sorta di impalpabilità delle linee di condotta riconducibili alla dimensione del sacro e dello straordinario, del tutto inidonee quindi a caratterizzarsi come «modello» e pertanto foriere di una multiformità di orientamenti comportamentali. Correlativamente, emergono e restano osservabili gli aspetti di indeterminatezza che caratterizzano la vita spirituale nel contesto moderno, ove il rinvigorito bisogno di spiritualità, di devozione e di sensibilità etica, alimentato proprio dalla perdita di fiducia nella temporalità della chiesa, quale che sia il suo ordine confessionale, non può non confluire in manifestazioni di smarrimento, dominate da una coscienza sempre più priva di eterodirezione e però sempre più viva, inferma e al tempo stesso travagliata. Il che si accorda con la rilevabilità di vere e proprie polarizzazioni al riguardo dell'elemento simbolico-normativo: da un lato, le fragilità di una perenne coltivazione del dubbio, con conseguenti oscillazioni e «bizzarrie» dell'orientamento spirituale; dall'altro, l'intransigenza di ottemperanze ispirate addirittura a convinzioni di ordine fondamentalista. Le une e le altre paradossalmente suscettive di mutua fungibilità, ossia di scorrimento posizionale delle persone lungo l'asse dei due estremi. Le risultanze di ricerca inducono a ritenere che la difficoltà di cogliere il profilo della spiritualità giovanile contemporanea sia inseparabile dal suo intrinseco trasformismo endogeno, a sua volta fortemente correlato alla modernizzazione individuale che caratterizza il nostro tempo; alle sue manifestazioni «iperboliche», come le ha definite Raymond Boudon. Cosa che può trovare il proprio limite solo in un rinnovato, cioè fortemente coltivato, sentimento di fiducia e partecipazione istituzionale delle giovani generazioni.