Lo scaffale dell'inganno. Marketing cooperativo e regolamentazione della pubblicità
Da un'idea dell'avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, prende vita nel 2003, l'Osservatorio sulla pubblicità ingannevole, con l'iniziale obiettivo di mettere a punto, nel confronto con le imprese, criteri e linee guida per la correttezza delle informazioni al consumatore, operanti ad un livello superiore a quello, di mera legalità formale, stabilito dalle norme. Il perimetro di intervento risulta inizialmente limitato ai prodotti alimentari che, ancora in seguito, quando l'esame dell'Osservatorio si è esteso a considerare la relazione tra bisogni sociali e segni con cui far parlare i prodotti nelle diverse aree del marketing, rimangono un'essenziale cartina di tornasole per la valutazione delle tecniche di persuasione. La positiva esperienza dell'Osservatorio è destinata a mostrare la serietà del programma di coinvolgimento delle imprese attraverso la promozione di una cultura della trasparenza dell'informazione e di una politica aziendale della prevenzione di eventuali illeciti che potrebbero essere valutati dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato solo dopo che l'immagine del prodotto abbia già distorto le aspettative di acquisto, considerando anche i lunghi tempi dei procedimenti e la stessa occasione di rimediare tramite gli impegni senza alcun contraddittorio con il pubblico dei consumatori. In realtà, è solo con un adeguato sistema di misure interne dirette all'autoverifica della pubblicità che si dovrebbe assicurare un esonero ai fini dell'accertamento della responsabilità dell'impresa con una rilevanza ex ante del programma allestito specialmente se in collaborazione con una struttura integrata nell'associazione dei consumatori. Uno stimolo che si rivolge al legislatore e apre alcune riflessioni sulla strumentazione tecnica disponibile per rispondere, con una diversa sensibilità, ai frequenti fallimenti del mercato attraverso la raccolta di originali materiali di studio.