La Croce Rossa dalla grande guerra al fascismo. Informazione, propaganda, arti e società civile (1915-1926)
Con la Grande Guerra, la Croce Rossa Italiana si trasformò, nel modus operandi, nella qualità sociale dei suoi protagonisti, nel ruolo delle donne per le quali costituì una delle modalità di emancipazione, nei numeri dell'adesione. Sperimentò anche nuove forme di comunicazione e propaganda, dando luogo a modalità originali su cui si impegnarono le arti e la cultura. Vi furono una scrittura alta e una letteratura vera e propria, tendente all'enfasi, e una scrittura semplice, specialmente quella delle protagoniste, fondamentale per la comprensione reale dei fenomeni. Vi fu il concorso delle arti, della pittura, del disegno, della grafica, della musica, e vi fu l'apporto del primo cinema pionieristico. Legatissima ai corpi militari, la Croce Rossa fu anche espressione della società civile, nei modi che, seguendo l'intuizione di Paolo Vanni, il volume esplora nei rapporti con il volontariato, con i soggetti di rilievo politico-sociale, compresa la Massoneria, con gli organismi internazionali. Tutto questo intorno alla rappresentazione che, della Croce Rossa, dette la stampa, qui ricostruita in modo tale da illustrarne la storia nel periodo 1915-1926, fino a quando la fine del regime liberale si riverberò anche sull'Ente.
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