Critone
Critone, amico di Socrate, progetta il modo di far fuggire dal carcere il filosofo per sottrarlo alla pena di morte alla quale era stato condannato ingiustamente. Socrate respinge tale proposta e spiega le ragioni del rifiuto in un dialogo che tocca i grandi temi della sua riflessione filosofica. Il bene più alto non è la vita in sé, ma la vita moralmente buona e la fuga dal carcere sarebbe una ingiustizia contro lo Stato, come ricordano le Leggi stesse che Socrate fa intervenire nel dialogo. Nel Critone si sostiene una tesi che si può denominare "rivoluzione della nonviolenza": "Non si deve disertare, né ritirarsi, né abbandonare il proprio posto (...), ma bisogna fare quello che la Patria e la Città comandano, oppure persuaderle in che cosa consiste la giustizia, mentre adottare la violenza non è cosa santa, né nei confronti della madre, del padre, o della Patria".
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