Diritto pubblico comparato ed europeo 2004. 3.
Il precedente fascicolo della rivista usciva in concomitanza con l'approvazione del Trattato costituzionale europeo da parte della Conferenza intergovernativa, annunciata il 18 giugno 2004; e questo esce all'indomani della firma del documento da parte dei rappresentanti degli Stati, nella solenne cerimonia di Roma del 29 ottobre. Qualche volta i ritardi editoriali sono felici, dando luogo ad impreviste coincidenze simboliche. E' ovvio infatti il rilievo di siffatti eventi nella specifica prospettiva che ha caratterizzato la rivista fin dalla sua fondazione nel 1999, quando simili sviluppi erano al di là dell'orizzonte. La convergenza plurispecialistica del gruppo di giuristi che le ha dato vita, la varietà di approcci e di tematiche che essa ha inteso raccogliere nelle sue pagine, la sua stessa impostazione per sezioni 'trasversali' riferite a grandi blocchi di questioni teoriche e pratiche piuttosto che ai luoghi ed ai livelli in cui esse vengono in luce, tutto ciò riflette la sua attenzione verso quello spazio scientifico delineatosi nell'esperienza 'postmoderna' del diritto pubblico, in cui le dimensioni istituzionali e le categorie concettuali classiche si sovrappongono e interagiscono in maniera inedita, e le diverse tradizioni disciplinari sono messe alla prova nella loro efficacia conoscitiva e nella loro capacità di adeguarsi alle nuove e sempre meno separate realtà da analizzare. Il che riguarda sotto diversi aspetti gran parte del mondo attuale, e non solo i rapporti tra gli ordinamenti nazionali e sovranazionali del Vecchio continente; ma nelle peculiarità evolutive di questi ultimi ha trovato - ed oggi, col Trattato-costituzione europeo, a maggior ragione trova - uno dei suoi esempi più stimolanti, e per noi il più vicino e coinvolgente. Sicché, delle quattro 'parole chiave' prese come denominazione della rivista, solo le prime due hanno il senso di una definizione/delimitazione, riferita al profilo pubblicistico della fenomenologia e della ricerca a cui essa è dedicata, le altre giocando invece nel senso opposto di un'inclusione/estensione: sia - per così dire - in orizzontale, stante la tradizionale proiezione di tale ricerca verso le varie latitudini e longitudini di siffatte esperienze, sia in verticale, stante la sua nuova proiezione verso la pluralità di dimensioni e di livelli del diritto pubblico nel mondo contemporaneo, di cui è appunto esemplare, anche se non esclusivo, il caso europeo.
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