Dinamica del valore e aspetti di corporate governance negli squeeze-out delle minoranze azionarie
II D.Lgs. n. 58/1998 ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano un istituto, denominato, dall'art. 111 del TUIF, Diritto di acquisto. La citata norma consente, in presenza di determinate condizioni, di estromettere forzosamente gli azionisti di minoranza di società quotate, dando la possibilità al controllante quasi totalitario di esercitare un diritto potestativo di acquisto delle residue azioni in circolazione. A tal proposito, un elemento di interesse è rappresentato dal contesto nel quale tale diritto viene riconosciuto: nella normativa italiana e nell'esperienza dei principali Paesi europei il diritto di acquisto è ammesso esclusivamente nell'ambito delle regole sulle offerte pubbliche di acquisto totalitarie. L'oggetto precipuo di questo scritto è l'analisi dei principali profili di corporate governance che sono interessati, direttamente o incidentalmente, dal diritto di acquisto e lo studio dei fattori che - a livello positivo e normativo impattano sulla determinazione del prezzo di esercizio dello squeeze-out. Più precisamente, il lavoro si propone, da un lato, di indagare gli effetti che l'estromissione forzosa delle minoranze azionarie può generare nell'ambito dei processi di acquisizione e di ricambio del controllo societario e, dall'altro lato, di approfondire le determinanti del valore delle azioni oggetto del diritto di acquisto, con l'obiettivo di coniugare le funzioni dell'istituto e le leggi della dinamica economica.
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